Clericus Cup: è RedemptoTRIS

E' ancora una volta la Redemptoris Mater a cucirsi lo scudetto del campionato di calcio vaticano per seminaristi e sacerdoti. Un gol del veronese Tisato, identico a quello di 12 mesi fa in finale, regala ai gialloblu la terza Coppa col Saturno. Vinta nel 2007 e nella passata stagione, sabato i giocatori della Redemptoris Mater hanno fatto il "triplete" battendo per 1-0 i North American Martyrs. Terzo il Brasile di un miracoloso Kalevski: sei gol ai Guanelliani gli valgono la "stola" del miglior cannoniere
Anche la Clericus Cup ha trovato la sua Inter. A realizzare il 'triplete' è stata la Redemptoris Mater, capace di vincere per la terza volta il Mondiale calcistico, promosso dal Csi. Dopo i successi del 2007 e 2009, infatti, la squadra dei neocatecumenali ha centrato quest'oggi il tris a spese dei North American Martyrs, sconfitti per 1-0 in finale come nella passata edizione. Entusiasmo alle stelle per Mons. Claudiano Strazzari, rettore del seminario neocatecumenale romano, sempre presente al fianco dei suoi seminaristi, in ciascuna delle 4 finali disputate, su 4 tornei.
A decidere il match, sul campo del Pontificio Oratorio di San Pietro, è stato Davide Tisato, capitano e difensore centrale della Redemptoris Mater. Il 26/enne veronese, veterano della Clericus, e già match winner un anno fa, ha realizzato il gol partita, a una decina di minuti dal termine, la fotocopia della rete, nella stessa porta, e alla stessa squadra di un anno fa: sugli sviluppi di un calcio d'angolo battuto da Giacomo Piermarini, si è inserito e, al volo di sinistro, ha battuto il portiere dei North American Martyrs.
"E' una gioia immensa aver vinto per la terza volta davanti alla mia famiglia che è scesa da Verona - le sue parole a fine incontro – Dedico il gol a mia sorella che attende un bimbo. Abbiamo centrato il 'triplete'? E' vero, ma noi preferiamo dire che abbiamo vinto tre titoli come la Trinità". Grande soddisfazione per il successo anche per l'uomo che ha guidato dalla panchina l'imbattuta marcia dei neocatecumenali. Dopo lo special don, esibito un anno fa da don Simone Biondi, tecnico dei giallblu per tre stagioni, il Mourinho della Redemptoris Mater oggi si chiama Paolo Santarelli, allenatore per passione, visto che ad Acilia riveste il ruolo di tecnico di una squadra juniores: "Sono davvero emozionato, ma il merito è tutto dei ragazzi, sono stati bravissimi".
Talmente bravi da prevedere il successo, visto che, sotto le casacche da gioco, al termine dell'incontro, sono apparse magliette celebrative con la scritta 'Ecco arrivano i Re Magi: 1, 2 e …'. Discorso diverso per i seminaristi del North American Martyrs, che per il quarto anno consecutivo si sono visti portar via il loro particolare sogno americano.
Quarti nella prima edizione, terzi un anno dopo, vicecampioni la passata stagione, la speranza era quella di riuscire finalmente ad alzare la coppa dal grande cappello. Per l'occasione, a seguirli da bordo campo, c'era anche una corrispondente del New York Times. E invece, il pallone col Saturno ecclesiale, il copricapo dei chierici, nonostante il tifo dei SuperMartyrs, i supereroi del PNAC, ancora una volta è sfuggito loro sul più bello.
Strepitosa prova del brasiliano Kalevski nella finale per il terzo posto. Il caterineense, ha realizzato sei gol nel 6-1 inflitto dal Collegio Brasiliano ai Guanelliani, orfani della stella Gavilan, conquistando, ad 11 reti complessive, la “stola” del miglior cannoniere. In occasione dell’anno sacerdotale, infatti Mons. Claudio Paganini, ha voluto omaggiare con un simbolo ecclesiale i migliori del torneo: il camerunese Alphonse Omgba, del Sedes Sapientiae è stato il miglior portiere, don José Barbosa Neto, miglior tecnico, alla guida della Selecao brasiliana, mentre il premio per la migliore tifoseria, è andata ai Supereroi statunitensi, rincuorati dal premio vinto.