-IL PUNTO- Il cammino comune dello sport cattolico
Se facciamo un passo indietro di cent’anni o giù di lì, constatiamo che alla sua origine il movimento sportivo cattolico italiano aveva un’unica sigla e un’unica faccia. Il lungo cammino percorso nella modernità è stato un cammino di frammentazione, con realtà nuove che si sono affacciate nella storia reclamando un loro proprio «carisma». La diversità, la molteplicità va vista indubbiamente come un importante fattore di arricchimento, un segno distintivo di qualità, tant’è che oggi l’associazionismo sportivo cattolico offre un ventaglio straordinario di tradizioni, di esperienze, di progettualità. Ma dire che la diversità è una ricchezza non significa non riconoscere che essa trova il suo proprio limite nel momento in cui vengono a mancare il senso delle radici comuni e la coscienza della fondamentale unicità della mission, che nel nostro caso è servire la persona umana, la società e la Chiesa italiana attraverso lo sport. Tanto più nel momento in cui lo sport italiano, con l’aiuto delle istituzioni, sta ripensando se stesso per trovare modelli di efficacia più coerenti con i bisogni odierni, anche lo sport cattolico dovrebbe fare uno sforzo per uscire dalla frammentazione che lo contraddistingue e ritrovare formule comuni, «complicità», prossimità di cammino, che possano dare più vigore ed efficacia alla sua azione. La necessità di superare i particolarismi e di fare fronte comune, «firmando» un patto di cooperazione, è tanto più rilevante in quanto oggi viviamo una situazione di grande emergenza educativa giovanile e restare alla finestra significa tradire le attese di aiuto di tanti ragazzi. D’altro canto aggregare le forze è oggi una necessità colta in moti settori. La nostra vita sociale e individuale appare sempre più frammentata, dando ragione al sociologo Zygmunt Bauman quando parla di «modernità liquida». Si può restare inerti ad osservare questo «disordine» che ci toglie certezze e solidità, o possiamo lavorare per cercare di ricondurre il nostro mondo ad un senso unitario e più definito. Perciò assistiamo a molteplici tentativi di porre rimedio alla frammentazione ricomponendo ed aggregando i soggetti sociali, le industrie, le banche, le forze politiche. Su tale fenomeno dovrebbe riflettere l’associazionismo sportivo cattolico, che oggi conosce molteplici espressioni, ciascuna delle quali cammina coltivando soltanto la propria specificità. E così facendo diventa meno incisivo di quanto potrebbe essere nell’insieme.