Un pallone di speranza dall'Arsenale della Pace

Un pallone di speranza è passato, mercoledì sera, all’Arsenale della Pace di Torino, tra le mani degli ospiti del talk show “La responsabilità di testimoniare la speranza”, parte del tour formativo "Essere Dirigente Sportivo", promosso dal CSI e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali

Un pallone di speranza è passato, mercoledì sera, all'Arsenale della Pace di Torino,  tra le mani degli ospiti del talk show "La responsabilità di testimoniare la speranza", parte del tour formativo "Essere Dirigente Sportivo", promosso dal CSI e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali con l'obiettivo di attivare una campagna di reclutamento, selezione, formazione e ri-qualificazione dei dirigenti sportivi.

A fare gli onori di casa è stato Ernesto Olivero, fondatore del Servizio Missionario Giovanile, presente a Torino dal 1964 e oggi in 140 paesi del mondo, che ha raccontato la sua storia e quella del Sermig e si è congratulato con i dirigenti del CSI spronandoli a continuare ad essere "grande esempio di sport coniugato all'etica e alla voglia di studiare e allenare la mente".

La palla, poi, è passata tra le mani del Presidente Nazionale del CSI, Massimo Achini, che ha sottolineato le responsabilità dell'associazione nel raccogliere la sfida educativa dei nostri tempi, in rapporto con la Chiesa, oggi più che mai sostenitrice dello sport come potenziale educativo. Il simbolico pallone è rimbalzato poi tra le mani di una serie di testimoni, dei molti dirigenti e allenatori di società sportive CSI, che con il loro volontariato si adoperano quotidianamente  per trasmettere ai giovani segnali di speranza.

Soddisfatta la presidente del Csi Torino, Nadia Maniezzi, per questo incontro "dove siamo andati in rete mettendo assieme tante esperienze, di diverse associazioni o istituzioni, tutte afferenti alla speranza. Sentiamo grande responsabilità rispetto alla società civile in cui viviamo. Il goal c'é stato nell'essere tutti daccordo che valga la pena investire tempo e fiducia nei giovani. Si può guardare avanti, perché le prospettive ci sono…"