-IL PUNTO- Shalom, la Maratona che parla di pace

Shalom, Shalom! È il grido di pace e speranza che, partito da Betlemme, è arrivato a Gerusalemme con la maratonapellegrinaggio del Centro Sportivo Italiano e ora sta risuonando in tutto il mondo attraverso il tam tam di tante agenzie di stampa. Un grido forse ingenuo per le orecchie spesso sorde dei grandi della politica internazionale, ma appassionato e convinto per un gruppo di atleti - italiani, palestinesi e israeliani - che per un giorno hanno corso insieme per raggiungere lo stesso obiettivo: diffondere le ragioni della Pace, a cominciare dalla tanta gente che ai bordi delle strade guardava incuriosita la macchia bianca di corridori, senza poter distinguere gli uni dagli altri, i palestinesi dagli israeliani. È stato un giorno di festa in Betlemme e in Gerusalemme. È stata una bella festa di sport, di libertà e di amicizia tra i popoli. Un risultato che ha premiato la maratona-pellegrinaggio, che il Centro Sportivo Italiano per il quarto anno consecutivo ha realizzato qui in Terra Santa, con la collaborazione del Ministero del turismo israeliano e dell’Autorità palestinese. Il Csi non si è fermato all’evento sportivo, ma ha tentato di risvegliare le coscienze di questi due popoli, per provare di nuovo a scommettere sulla pace. Al quarto chilometro della maratona gli atleti si sono trovati di fronte al check point, unica apertura del muro che divide Betlemme da Gerusalemme. E per un giorno quel varco, che appare di solito come una strozzatura nella possibilità di dialogo tra i due popoli, palestinese ed israeliano, si è trasformata in una feritoia: una piccola feritoia che ha lasciato passare liberamente 200 atleti, tra cui oltre 50 palestinesi, e senza controlli. Una feritoia che il Csi intende allargare sempre di più: per far questo servono atleti di buona volontà. «È stato un giorno davvero speciale, perché mi sono sentito libero e uguale agli altri», ha dichiarato alla fine della corsa un giovane atleta palestinese. Sì, è stato un bel giorno di festa: per lui, per noi, per tutti. Speriamo che il suo effetto duri ben più di un solo giorno!