Assisi 2010: apertura nel segno di Bartali
Il leggendario Gino Bartali è stato il primo dei “protagonisti” di Assisi 2010, il meeting del Csi, con cui l’associazione rilancia la sfida educativa in questo nuovo millennio. Un Meeting, quello del Csi, cui non sono mancati i saluti (allegati) del presidente del Coni, Gianni Petrucci e del segretario generale della Cei, Mons. Mariano Crociata, a sottolineatura dell'attenzione e della vicinanza al Csi del mondo istituzionale dello Sport e della Chiesa. L’omaggio al mitico “Ginettaccio” nazionale è vissuto attraverso la mostra allestita all’interno della Domus Pacis, a cura della società Gagliarda Sambenedettese, e attraverso il narrato, le suggestioni video e le ricche pagine di umanità di un libro dal titolo ossimorico “Un diavolo di campione, un angelo di uomo” griffato Paolo Alberati, ciclista scrittore umbro, venerdì 3 dicembre, sul palco di Assisi 2010 assieme ad Andrea Bartali, il 70enne primogenito di Gino.
In tandem, i due hanno pedalato tra i ricordi, le testimonianze, le storie quotidiane di quel grande atleta della fede, uomo complesso e molto semplice, campione infinito, che al di là degli ossimori e senza contraddizioni, ha saputo essere grande benefattore, generoso tanto in sella, quanto più nella vita. Bartali un vero esempio, tanto da essere citato come modello vivente, perfino dal Papa, Pio XII, che in una raduno del ’47 dell’Azione Cattolica – cui Gino era iscritto dall’età di 10 anni- disse: “La dura gara di cui parla S. Paolo è in corso. E’ l’ora dello sforzo intenso. Anche pochi istanti possono decidere la vittoria. Guardate il vostro Gino Bartali, membro dell’ Azione Cattolica: Egli ha più volte guadagnato l’ambita maglia. Correte anche voi in questo campionato ideale, in modo da conquistare una ben più nobile palma”.
Medaglia d’oro al merito civile, con la motivazione di aver salvato più di 800 cittadini ebrei, conferitagli nel 2005 dal presidente Ciampi che lo menziona come “mirabile esempio di grande sacrificio e di umana solidarietà”.
Il viaggio ha ripercorso numeri e lettere di pagine vive: come i 700mila km percorsi in carriera da Bartali, i soli 28 ritiri, l’amicizia con Coppi, le foto con il presidente del Csi del tempo, Luigi Gedda. Passano la vittoria su Coppi alla Milano-Sanremo del ’50, il matrimonio di Duomo a Firenze, il Giro del ’46, e gli altri straordinari primati di umanità, con le citazioni delle testimonianze degli ebrei salvati. Un campione nei numeri (due Tour de France) vinti gli appuntamenti presso la stazione ferroviaria di Terontola, sul Lago Trasimeno,) le lettere nascoste nel canotto del sellino, i documenti falsificati per sfuggire ai tedeschi, le 125 corse vinte dal ’35 al ’53 (due in più di Fausto Coppi). “Questo era mio padre” conclude così l’amarcord il figlio Andrea.
La prima giornata di Assisi ha vissuto inoltre di altri momenti intensi e protagonisti: lo Shockshow iniziale, esibizione teatrale di un gruppo di ragazzi disabili che hanno riscaldato il cuore degli oltre 600 partecipanti al Meeting. Quindi la preghiera introduttiva di Mons. Paganini, consulente ecclesiastico nazionale del Csi, il saluto del vicepresidente Vittorio Bosio “il Csi ha un futuro, grazie a gente straordinaria come voi”, gli intermezzi musicali di Juppiter ed i due discoboli d’oro al merito Csi, assegnati a due glorie del calcio capitolino: il portiere della Lazio scudetto del ’74, Felice Pulici, visibilmente emozionato sul palco assisiano ed il difensore, bandiera giallorossa, Giacomo Losi (premio consegnato al presidente del Csi Roma, Franco Mazzalupi), entrambi nati nel Csi e portatori sani dei valori associativi. “Ho imparato nel Csi e l’ho tradotto nella vita, l’ obbligo ad essere disponibili per gli altri. Quello di oggi è il più bel riconoscimento della mia vita”.
Il girasole, fiore simbolo del meeting Girasoli ad addobbare la Domus Pacis durante il Meeting di Assisi: il fiore giallo è stato scelto come simbolo di questa decima edizione dell’appuntamento umbro. Il perché lo ha spiegato don Claudio Paganini nel suo intervento introduttivo: “I girasoli sono fiori particolari, si staccano dagli altri e sono rivolti verso l’alto, seguono il sole, e nella conformazione, quasi si identificano in esso: per noi sono un incitamento a orientare il nostro sguardo verso l’alto, verso i valori”. E ha sottolineato come questo atteggiamento possa significare “rinunciare al superfluo, scegliendo le cose importanti”.
GemellarCsi, ovvero l’evoluzione dei gemellaggi “GemellarCsi” è la nuova formula per legare ulteriormente tra loro i Comitati del Csi. E’ stata proposta al meeting di Assisi ed è l’evoluzione dei gemellaggi tra Comitati, che ha coinvolto 46 strutture periferiche del Centro Sportivo, per un totale di 23 gemellaggi che toccano l’Italia dal Nord al Sud e avvicinano e fanno collaborare attivamente tra loro realtà geograficamente anche molto lontane. “GemellarCsi” parte da un gioco: proverbi e detti popolari sono stati divisi in due parti; ogni comitato per mano del suo presidente, ne pesca una, chi trova la seconda parte della frase è virtualmente gemellato; starà poi ai due comitati, una volta incontratisi, decidere se provare realmente a percorrere un pezzo di strada insieme. Ideatore dell’iniziativa, che non elimina ma si affianca ai gemellaggi già operativi, è il consigliere nazionale Salvatore Maturo. “Chi trova un amico” recita un cartoncino; andrà naturalmente ad abbinarsi a “trova un tesoro”. Chissà che non possa essere davvero così.
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