Lo si chiami «sport per tutti», sport sociale o sport di cittadinanza, qualcosa sta per cambiare per quell’attività sportiva che non mira a fabbricare tempi e misure, ma pensa primariamente ad educare i giovani, far stare bene la gente e costruire una società migliore. Il ministro allo Sport e alle Politiche giovanili, on. Giovanna Melandri, e il suo sottosegretario, l’onorevole Giovanni Lolli, hanno istituito un tavolo di lavoro, dove siedono gli Enti di promozione, per elaborare una progetto di riforma da inserire nella Finanziaria 2008 per il riconoscimento e il sostegno dello sport dei comuni cittadini. L’idea è che mentre le associazioni che propongono sport a prevalenti fini agonistici e hanno i requisiti per stare nel Coni, continueranno a restare nell’Ente olimpico, e le loro società sportive continueranno a fruire del riconoscimento del Coni quali associazioni dilettantistiche, le associazioni che propongono sport a prevalenti finalità sociali potranno godere del riconoscimento del Ministero dello sport. Se un’associazione proporrà entrambe le forme di sport, potrà avere il doppio riconoscimento. Si verrebbe così a sdoganare e incoraggiare l’associazionismo di sport sociale, che nel sistema Coni ci sta un po’ a disagio, da figlio quasi spurio e senza troppi diritti. Sarebbe un passo avanti molto importante, dal quale deriverebbero altre novità: l’istituzione di un osservatorio nazionale dello sport di cittadinanza; il sostegno pubblico alle associazioni nazionali di settore, con regole finalmente certe, ma stringenti e severe; il sostegno alle società sportive affiliate a queste associazioni, con benefici fiscali e contributivi, purché rientranti in uno standard definito, certificabile con una sorta di «bollino di qualità» quanto alle loro attività sportive di interesse giovanile, formativo o sociale. Infine, vi sarebbe l’introduzione della figura del «lavoratore sportivo», che toglierebbe dal limbo professionale un bel po’ di operatori. È un progetto innovativo e coraggioso, che risponde in pieno alle aspettative che il CSI, in quanto è in grado di mettere le ali allo sport educativo e sociale. Condurre in porto la riforma nel volgere del 2007 sarebbe un successo davvero formidabile. Per questo, plaudendo all’iniziativa, il CSI le assicura piena e aperta collaborazione.