Da Haiti - Diario di bordo
Difficile dire chi fosse più emozionato.
Per tutti i componenti della delegazione CSI l'appuntamento a Milano Linate è alle 6 del mattino.
Lì ci siamo divisi in due gruppi: Io, Davide, Valentina, Francesco, Elsa, Simone (Danone Italia) e Massimiliano (Avvenire) ci siamo imbarcati per Parigi. Paolo, Arianna e Federica hanno invece preso il volo per Londra e raggiungeranno Haiti solo domani dopo aver fatto tappa negli Stati Uniti.
Per noi invece la prima destinazione è stata l'aeroporto Orly di Parigi. Da lì ci siamo imbarcati sul volo per Guadalupe (circa 9 ore di volo). Giunti a Pointe au Pitre, nuovo cambio di aereo (2 ore di volo) per arrivare finalmente nella capitale Port au Prince.
Haiti è fuori da ogni destinazione turistica e arrivarci non è facile.
L'impatto con la città haitiana è di quelli difficili da raccontare. Fuori dall'aeroporto ad attenderci un pik-up della Fondazione Rava pronto a portarci al nostro "alloggio" per questa settimana.
Siamo nelle tende allestite all'interno del cortile dell'ospedale pediatrico della capitale. Tende da 6 posti, energia elettrica limitata, doccia solo fredda, condizioni igieniche precarie… eppure rispetto al resto dell'isola sembra di stare in paradiso.
Emozionante l'incontro con Massimo e Alberto, i due volontari del CSI Milano, che sono ad Haiti ormai da più di 15 giorni.
Il fascino di Haiti ha già conquistato tutti. Andiamo a letto stanchi morti ma con tanto entusiasmo nel cuore.
Domani sarà una giornata intensa. Santa Messa alle ore 7, incontro con il direttore generale del Ministero dello sport, visita agli orfanotrofi e visita alla città.
Vi diamo appuntamento a domani con il diario giornaliero da Haiti.
Massimo Achini