Clericus: Gregoriana e Angelicum in cerca di "gloria"

Sabato 28 maggio presso il Pontificio oratorio di San Pietro, con calcio d’inizio alle ore 10,30, le due università più antiche di Roma si contendono la quinta edizione del campionato di calcio riservato a sacerdoti e seminaristi dei pontifici collegi romani. Alle ore 9 finale per il terzo posto tra North American Martyrs e Sedes Sapientiae

Roma, 26 maggio 2011 – Dopo Redemptoris Mater e Mater Ecclesiae, anche Pontificia università gregoriana e Angelicum hanno l’opportunità di scrivere i loro nomi nell’albo d’oro della Clericus Cup. Le due compagini vaticane, sabato 28 maggio alle ore 10,30, scendono in campo presso il Pontificio oratorio di San Pietro (via di Santa Maria Mediatrice 24) per contendersi in finale la quinta edizione del campionato di calcio per seminaristi e sacerdoti, organizzato dal Centro Sportivo Italiano.  Quest’anno il mondiale vaticano ha voluto onorare Giovanni Paolo II, beatificato solo pochi giorni fa, eleggendolo a “capitano ideale” della manifestazione. Gregoriana e Angelicum, con il loro gioco e la loro correttezza in campo, vorranno senz’altro rendere omaggio al papa che più di tutti ha visto nello sport un’occasione di incontro e di evangelizzazione, praticandolo egli stesso in prima persona.
Motivazioni particolari animeranno i ragazzi dell’Angelicum, esordienti in questa edizione della Clericus Cup, dal momento che la loro Pontificia Università San Tommaso d’Aquino (meglio nota come Angelicum) ospitò gli studi di teologia del futuro pontefice. Don Karol Wojtyla infatti si iscrisse alla Facoltà di Teologia dell’Angelicum, il 26 novembre 1946, per il conseguimento del Dottorato, ottenuto discutendo la tesi dal titolo “Doctrina de Fide apud S. Joannem a Cruce”, il 14 giugno 1948. Testo che l’Università conserva ancora nella versione originale dattiloscritta.
 Ma non sarà con la metafisica che i ragazzi dell’Angelicum, allenati dal colombiano Alexander Bolanos, potranno avere la meglio contro la Gregoriana, guidata dalla panchina da Salvatore Ranieri, già presidente del Tivoli Calcio 1919. Proprio nel giorno della finale di Champions League, 
 a Wembley, tra Barcellona e Manchester, l’Angelicum si affiderà a “padre Rooney”, il bomber argentino Javier Ibarra, per scardinare la porta difesa dal portierone “gregoriano” Marialdo.
È stato proprio lui, lo “Julio Cesar” in clergyman, a trascinare in finale la squadra di piazza della Pilotta, risultando decisivo nelle quattro partite su cinque che la Gregoriana ha vinto ai rigori. Angelicum-Gregoriana, oltre a ricordare per i colori delle maglie (biancoazzurri contro giallorossi) il derby Lazio-Roma, sarà un derby tra profeti. Hernanes che tifa Angelicum, e frate Francesco Rutigliano a favore dei “gregoriani”. L’attaccante barese della Gregoriana, in panchina per infortunio dalla prima giornata, è stato a suo modo decisivo nella vittoria dei compagni in semifinale, ”annunciando” la traversa colpita dallo statunitense Justin Blanc.
 
La partitissima tra Gregoriana e Angelicum sarà preceduta dalla finale per il terzo posto tra i North American Martyrs e Sedes Sapientiae, che scenderanno in campo alle ore 9. Alla Clericus Cup 2011 hanno partecipato 368 giocatori di 65 nazionalità diverse: 46 i messicani e gli italiani, 33 i brasiliani, 23 i colombiani, 22 gli statunitensi, e poi tante altre nazioni come Myanmar e Timor Est. Finora sono stati segnati 82 gol. In testa alla classifica marcatori, con quattro gol, ci sono il ghanese Emmanuel Boakye e il brasiliano Joao Kalevski del Collegio Urbano (già capocannoniere del 2010), il messicano Cesar “Pato” Astorga del Mater Ecclesiae e l'inglese Daniel O’Mullane del North American Martyrs.