-IL PUNTO- In cammino per riscoprire valori comuni
Ormai sono in molti ad affermare che, per portare l’Italia fuori dalle secche dei suoi malanni, bisogna che la politica e le strutture del sociale si debbano mettere a lavorare nell’ottica del bene comune, superando egoismi e particolarismi. E per quanto questo concetto tragga radici dalla dottrina sociale della Chiesa, oggi esso chiama in causa anche i nuovi cattolici e il loro mondo. Le radici della crisi della nostra modernità non sono solo economiche, come si tende a credere. Sono anche, o soprattutto, etiche, culturali, spirituali. Ne deriva per i cattolici la responsabilità di unire le forze per mettere argine, ciascuno con i propri carismi, alla disgregazione dei valori e dei fenomeni, facendosi guidare in tale compito dai principi dell’antropologia cristiana. Ciò vale anche per il CSI e per il suo ambito specifico di riferimento, che resta la promozione umana e sociale attraverso lo sport. C’è oggi all’interno dell’associazione chi pensa che basti sviluppare e moltiplicare servizi sportivi efficienti per stare in pace con la coscienza. Non è così. Non si può pensare di risolvere ogni cosa in termini di organizzazione. Si trascura che l’indice di organizzazione conta davvero poco, se la qualità organizzativa non è messa al servizio di un modello di attività realmente educativo, realmente al servizio della persona. Il nodo della qualità della proposta associativa non è tecnico, quanto culturale. Se vogliamo incidere con il nostro lavoro nelle politiche sportive ed educative, occorre ripartire dal modello culturale che vogliamo promuovere, ricordando che esso mette al suo centro, in ogni questione, il richiamo all’antropologia cristiana, alle ragioni che danno senso e significato alla vita umana. Quando si dimentica questo fondamentale riferimento, si finisce appunto con l’avere tanta organizzazione ma senza anima, senza cultura, senza tensione interiore, e che propone un servizio magari competitivo sul mercato ma incapace di generare cambiamenti significativi nelle persone e nella società. La missione del CSI ne risulta menomata, tradita, svuotata. La modernizzazione dell’associazione, il suo cammino nella storia, deve accompagnarsi invece, passo dietro passo, ad una riscoperta dei valori fondanti della cultura associativa, quale fonte cui attingere per innovare norme, regolamenti, competenze e comportamenti.