“Sport disabili”: ieri, oggi e domani…

A Bologna la sede del Csi felsineo ha ospitato nei giorni scorsi la riunione della commissione “Sport-disabili”. Tra verifiche sulla stagione sportiva appena trascorsa e prospettive future, a tracciato un bilancio del 2010-2011 è la responsabile nazionale Anna Maria Manara.

Bologna ha ospitato a fine agosto la riunione della commissione nazionale Sport-Disabili. Tra passato, presente e futuro, l’incontro è stato di verifica circa presenze nei vari Gran premi e finali dei campionati nazionali e sull’andamento del progetto "Affare di cuore: in gioco oltre le barriere" e di programmazione. Gli sport su cui si era puntato (campestre e atletica per le attività individuali e calcio a 5 per gli sport di squadra) hanno coinvolto diversi comitati e diverse regioni nelle finali nazionali; ancor di più in quelle locali. Anche in altri Gran premi quali tennis tavolo e karate c'è stata la presenza di atleti con disabilità, mentre in altri, quali ad esempio sci e nuoto, la partecipazione c'è stata solamente in alcune fasi territoriali.

"Sono pochi ormai gli sport del circuito nazionale – parole di Anna Maria Manara, referente nazionale della commissione -  in cui non risulta esserci ancora la partecipazione di atleti con disabilità, o almeno dove la commissione disabili e la Direzione tecnica non ne siano a conoscenza: ginnastica artistica e ritmica e judo. La cosa più importante, però, è che il sistema sportivo del CSI inizia a parlare con sistematicità dell'integrazione e dell'inclusione di tutti, segnale culturale importante che era uno degli obiettivi che si intendevano raggiungere.”Per il futuro le idee non mancano, e si vorrebbe fare qualche passo in più sia sul versante sportivo sia su quello formativo.

“A breve – prosegue Manara - partirà un’indagine nei territori su quanto realizzato lo scorso anno e quanto programmato per il futuro. Per ciò che riguarda le attività da potenziare l'orientamento è quella di lavorare su uno sport  quale la pallavolo per disabili intellettivi che si presta ad essere realizzata quale attività integrata (normodotati e disabili). Il nuoto (sia per disabili fisici, sia intellettivi) è invece l'attività che cercheremo di promuovere tra le attività individuali. Andremo a  chiedere ad ogni comitato un referente territoriale per l'attività disabili e ad ogni regione uno studio di fattibilità rispetto all'avvio o al potenziamento di attività con atleti disabili. Rispetto alla formazione proporremo alla Commissione formazione di attivare specifici corsi per dirigenti e tecnici di tali attività a livello nazionale per il prossimo anno e suggeriremo alcuni format per una formazione territoriale”.