Gonfia un palloncino rosso e salvi una vita
Cagliari, Milano, Bari e Pisa sono le 4 tappe del tour di Save the Children Italia “Save me. Non lasciamoli andare”, dove la regia dell’evento è affidata al locale comitato CSI. È questo un ulteriore sviluppo della cooperazione inaugurata tra la ONG da una parte e CSI e UISP dall’altra, una cooperazione basata sulla convinzione che tra i diritti fondamentali del bambino via sia il diritto al gioco, al movimento e allo sport, quali ingredienti fondamentali per crescere nel giusto modo sotto il profilo psico-fisico.
“Save me” promuove una causa di straordinaria importanza: il contrasto alla mortalità infantile nei paesi in via di sviluppo. Un dramma più che un problema: ogni anno in quelle aree muoiono in modo assurdo quasi 8 milioni di bambini. Morti tanto più pesanti per la nostra coscienza in quanto basterebbero semplici interventi sanitari per scongiurare il peggio. Quegli 8 milioni di morti vanno considerati, per di più, la classica punta dell’iceberg di una condizione di insicurezza più vasta, se pensiamo che sono 350 milioni i bambini al mondo che in tutto il loro percorso, dalla nascita all’età maggiore, non hanno modo di essere sottoposti ad una visita medica.
Il tour di sensibilizzazione e raccolta fondi, dal 4 ottobre al 6 novembre, porterà in giro per l’Italia (tappe a Roma, Firenze, Pisa, Venezia, Trieste, Milano, Torino, Genova, Cagliari, Palermo, Lampedusa, Bari, Pescara, Napoli) un pittoresco furgoncino carico di palloncini rossi da distribuire a cittadini e rappresentanti delle istituzioni affinché li gonfino. Soffiare in un palloncino simboleggia dare respiro a un bambino che rischia la vita. Alla campagna si aderisce appunto gonfiando un palloncino rosso, anche in modo virtuale tramite un sms al 45509.
Alla presentazione del 4 ottobre in Campidoglio, riuniti attorno alla scritta "Save me" fatta di palloncini, anche diversi testimonial: dagli attori Nicolas Vaporidis e Christiane Filangieri ai giocatori della Fiorentina. Quella che sosteniamo, ha affermato l'allenatore della squadra viola Sinisa Mihajlovic, "é una causa nobile. E' incredibile pensare che ogni anno muoiono otto milioni di bimbi e in particolare che durante i 90 minuti di una partita ne muoiono 1.500". Lo sport ha aggiunto poi il capitano, Alessandro Gamberini, "e un grande mezzo di comunicazione di massa" per promuovere la campagna. Anche da noi, ha osservato infine Vaporidis, "ci sono persone che fanno fatica ad arrivare a fine mese". Ma nel mondo "ci sono persone che vivono una crisi da una vita: basta un piccolissimo contributo per salvarle. L'equivalente di due caffé". A fine campagna, ha anticipato in via ufficiosa il presidente di Save the Children Italia, Claudio Tesauro, il 6 novembre verrà "acceso simbolicamente" il Colosseo.