Oplà : il Csi a Casa Modena
Una giornata particolare quella vissuta dal comitato di Modena del Centro Sportivo Italiano venerdì scorso. Nell'ambito di Casa Comitato, iniziativa che porta i vertici nazionali del Csi sul territorio, è stato scelto il Csi di Modena, unico in Emilia Romagna, per ricevere la visita del presidente del Csi nazionale Massimo Achini e di alcuni membri della presidenza (monsignor Claudio Paganini, Paolo Bellei, Marco Guizzardi).
Un appuntamento in particolare e denso di significati: Achini ha trascorso un'intera giornata Modena, tra incontri con le società e i rappresentanti delle istituzioni, al fianco del presidente modenese Stefano Gobbi e dei vicepresidenti Emanuela Carta, Raffaele Della Casa e Gianni Ferraguti.
Primo appuntamento nel Palazzo Comunale di piazza Grande, dove a ricevere la delegazione c'erano il sindaco di Modena Giorgio Pighi e l'assessore allo sport Antonino Marino con il dirigente responsabile del servizio sport del Comune di Modena Paola Francia: "L'importanza che un ente di promozione come il Csi ha sul nostro territorio è duplice - ha spiegato il sindaco Pighi - poiché oltre a sviluppare l'attività sportiva che da sempre lo contraddistingue con una incidenza ormai elevato, è anche punto di riferimento per uno sport sociale sul territorio, dove le famiglie e i cittadini chiedono perché hanno esigenze che negli anni sono cambiate. In questo senso il Csi ha risposto".
Per l'assessore Marino "il Csi rappresenta una certezza e la collaborazione è massima. C'è unità di intenti i progetti che stiamo portando avanti anche insieme dimostrano quanto il dialogo abbia prodotto i frutti sperati".
Presente all'incontro anche il presidente del Coni provinciale Franco Bertoli, ex bandiera della pallavolo italiana: "Qui a Modena Coni e Csi stanno bene insieme, c'è grande collaborazione e insieme promuoviamo le sport e organizziamo opportunità : esempio recente i corsi di formazione per dirigenti che stanno avendo un successo particolare proprio perché abbiamo avuto la capacità , unendo le forze, di coinvolgere un numero più alto di persone.
Nell'occasione il presidente nazionale Massimo Achini ha sottolineato come "la grande collaborazione dimostrata dal territorio sia l'inizio indispensabile non tanto per parlare di politica sportiva ma piuttosto per capire insieme quanto la politica possa fare per lo sport.
Lo sport come strumento per ragionare di politiche sociali, ambientali e di salute".
Particolarmente riflessivo il momento di confronto con l'arcivescovo di Modena monsignor Antonio Lanfranchi. "La presenza del Centro Sportivo Italiano a Modena - ha spiegato l'arcivescovo Lanfranchi - è una sicurezza anche per la Diocesi. L'ultimo esempio è stato il Villaggio dello Sport: educatori, famiglie, ragazzi insieme, mossi dalla stessa convinzione che lo sport ha bisogno di valori, e i valori nei quali crediamo hanno bisogno dello sport. E' per questo che aspettiamo con entusiasmo anche quest'anno l'appuntamento col Natale degli Sportivi al PalaPanini, dando importanza anche all'attività sportiva che viene svolta all'interno delle parrocchie. Favorire la partecipazione, richiamare alla cultura e all'educazione attraverso questo tipo di attività è una costante che pone il Csi al centro della vita della città . Educare è un'opera bella, e nel decennio dedicato all'educazione favorire e sviluppare  i linguaggi che i ragazzi utilizzano, come lo sport, è fondamentale. E' per questo che mi piace parlare di alleanza educativa, non basta l'impegno del singolo, ma uniti si cresce. Proprio come stiamo cercando di fare".
Molto colpito dalle parole dell'arcivescovo il presidente Massimo Achini: "Non è un caso che Modena sia stata scelta, comitato ormai da esempio per il resto d'Italia. E per rispondere alle sue parole eccellenza - ha dichiarato Massimo Achini - proprio come Csi stiamo intensificando il lavoro nelle parrocchie. Non è uno slogan, ma l'augurio, nel giro di poco tempo, di avere un gruppo sportivo in ogni parrocchia e in ogni oratorio. Ci fa piacere sapere che Modena sia per voi un punto di riferimento anche nell'ambito dell'educazione e della formazione degli animatori e degli operatori. Ecco perché quest'anni ci siamo dati questo titolo "L'educazione sfida lo sport"".
"E' un bel titolo - ha ribattuto il vescovo - che mi permette di integrare quello che già dicevo, la sfida è interessante perché si avverte la necessità di educare nello sport. Pensate ai comportamenti di certi genitori, che spesso scandalizzano più di ogni altro. Noi viviamo in una società appiattita da questo punto di vista, se togliamo l'infanzia e la terza età che hanno altri valori, tutto è finalizzato all'obiettivo che spesso non è quello comune. Portare il bene comune come obiettivo anche al centro dello sport è la vera sfida". L'incontro si è poi concluso con i tradizionali saluti: il vescovo ha omaggiato i presenti con una copia della sua lettera pastorale, mentre il Csi ha donato a monsignor Lanfranchi il discobolo, simbolo del Csi. Lanfranchi ha anche dato la sua disponibilità a partecipare alla prossima tre giorni di Assisi, dal 9 all'11 dicembre.
Ultimo incontro istituzionale della giornata quello col presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini e con l'assessore all'istruzione e alle politiche giovanili Elena Malaguti. Sabattini ha posto l'accento sui valori, sottolineando come il bene del Csi "stia nei valori e non nella ricerca dell'agonismo". Prendendo da esempio la querelle sul caso Bryant, che giocherebbe in Italia poche partite per la ragguardevole cifra di due milioni di euro, Sabattini ha anche sottolineato come "lo sport abbia il dovere di educare anche all'equilibrio, alla razionalità e alla capacità di sapersi ritagliare un ruolo all'interno della società , un ruolo consapevole di quanto ci sia bisogno, anche nello sport, di contenuti piuttosto che di immagine".
Complimenti sono arrivati dall'assessore Malaguti per la capacità "del lavoro di rete", bandiera del Csi modenese. Achini ha ribadito che "lo sport ha il dovere di educare, e in questo l'associazione di sta impegnando".
Molto apprezzato l'intervento conclusivo di monsignor Claudio Paganini, assistente del Csi nazionale, che ha rimarcato come "l'aspetto politico e l'aspetto sportivo possano andare di pari passo quando hanno come unico fine quello della promozione della persona in ciò che fa", citando la Costituzione Italiana come uno degli scritti più autorevoli sulla promozione della persona umana nelle sue libertà , nei suoi diritti e nei suoi doveri, che si rispecchiano anche nella pratica sportiva.
Poi è stata la volta della visita al Duomo, patrimonio dell'Unesco, la cattedrale che vive nel cuore di Modena.
Gli incontri sono poi proseguiti nel centro ludico motorio più grande della provincia e tra i pochi casi in Italia, che il Csi di Modena gestisce direttamente. Si chiama Oplà , ed è una struttura di 1300 metri dentro la quale il Csi ha fatto la "casa" di tutti i suoi progetti legati ai più piccoli, alle famiglie, agli anziani, per portare avanti anche i percorsi educativi e di formazione degli operatori e degli animatori. Nella struttura ci sono aree di gioco per le diverse età , non mancano i libri e nemmeno le strutture gonfiabili, tanto amate dai ragazzi fino ai 12 anni.
Poi la cena, ospitati dalla parrocchia della Madonnina e dalla società sportiva Maritain, che ha messo a disposizione la sala per il convegno conclusivo con presenti circa un centinaio di società .
In quella sede sia Achini che monsignor Paganini, presente anche il presidente regionale Csi Emilia Romagna Lamberto Menozzi, sono tornati sulla sfida educativa lanciata dal Csi e piuttosto che relazionare hanno preferito, per quasi due ore, rispondere alle tante domande e sollecitazioni ricevute da dirigenti, arbitri e atleti. Tutte con un unico fine: far crescere ancora il Csi.
"E' proprio quello che stiamo portando avanti anche come comitato di Modena - ha chiuso il presidente provinciale del Csi Stefano Gobbi - chiedendo alle società di farsi parte attiva di questo ragionamento. Siamo prossimi (18 febbraio 2012) al rinnovo delle cariche e ci siamo messi in discussione con un progetto di responsabilità sociale rivolto a noi stessi e alle nostre società che non ci faccia perdere di vista obiettivi importanti che attraverso lo sport si possono raggiungere come la difesa dell'ambiente, l'attenzione al volontariato, la sensibilità per le donazioni e l'importanza della cultura. saranno queste le parole d'ordine per vivere nel modo giusto la nostra missione associativa di un Csi, così come mi piace chiamarlo, integratore sociale a base di sport".