Quanto entusiasmo per la TERRA SANTA!

C’è grande attesa fra gli sportivi del Csi nei pochi giorni che precedono la partenza per la Terra Santa. Da Milano a Caltagirone, da Brescia a Modena e Varese tante voci entusiaste di essere parte di questo grande evento, quest’anno in concomitanza con la prima ricorrenza liturgica del Beato Giovanni Paolo II
Andare in Terra Santa è sempre affascinante. Le pietre parlano ancora e raccontano la storia di un Dio che ha voluto condividere la vita umana fino in fondo. Lo straordinario è che di questo Dio, in Terra Santa, non si fa solo memoria ma si percepisce la sua presenza.Purtroppo questo lembo di terra da tanti anni, oseremmo dire da sempre, vive conflitti e ingiustizie. Le pietre si sono trasformate in strumenti di offesa, la terra in occasione di contesa, le porte in forma di difesa. Partecipare ad un evento sportivo in Terra Santa è condividere un piccolo seme perché i grandi valori dello sport come incontro leale con un avversario, condivisione della stessa mèta, gioia della festa possano diventare occasione di speranza per tante persone che da troppo tempo l’hanno persa. E’ questo il senso della Maratona-Pellegrinaggio che andiamo a vivere a Gerusalemme nei prossimi giorni. Lo sport, nella sua storia, in più di una occasione è stato capace di anticipare i tempi.
“Come Commissione Diocesana Sport in collaborazione con il CSI di Milano, abbiamo voluto partecipare con una delegazione di oltre trenta persone che hanno deciso di portare questa testimonianza”. Le parole sono di don Alessio Albertini, capofila della folta delegazione. Nel suo bagaglio a mano non mancherà in questo viaggio il suo libro “Vivere da Campione” (vedi allegato), fresco di stampa, sulle parole di Giovanni Paolo II allo sport. “Chi ama lo sport – prosegue don Alessio – sa che è anche suo compito mettersi a disposizione della costruzione di un mondo migliore e più giusto, è sua responsabilità vivere per primo i valori della pace, giustizia, rispetto, tolleranza… Lo diceva, in più di un’occasione, anche il Papa Giovanni Paolo II ai tanti sportivi che ha incontrato. Proprio a lui è dedicata questa maratona, e proprio lui celebreremo il 22 ottobre, giorno della sua festa liturgica”
Anche Mons. Claudio Paganini, consulente ecclesiastico nazionale del Csi, sempre presente all’iniziativa internazionale ricorda l’eccezionalità dell’evento di quest’anno, in concomitanza con la prima ricorrenza liturgica del Beato Giovanni Paolo II. “Sul Monte delle Beatitudini riecheggeranno le sue parole – ha spiegato -. E con questa rinnovata carica spirituale sarà più facile affrontare la corsa lunedì 24 e testimoniare al check point la voce di ogni coscienza che invita a scegliere tra bene e male”.
Passare dal checkpoint di Betlemme, senza controllo, in festa e magari con il fiato un po’ pesante sarà per molti come segnare un gol, tagliare il traguardo o fare una schiacciata. Meglio forse, un canestro da tre punti. L’unico tiro in cui è necessario alzare lo sguardo verso l’alto. E cresce l’attesa prima della partenza fra gli sportivi del Csi.
Di 31 sportivi, missionari di pace è composta la delegazione del Csi Modena, sempre presente fin dalla prima edizione dell’evento.  “E' con soddisfazione e sempre con un pizzico di emozione – spiega Stefano Gobbi, numero uno del comitato emiliano - che vivo l'avvicinarsi, ogni anno, dell'appuntamento con la maratona. Si tratta di un avvenimento dalle potenzialità infinite, nato a Modena grazie ad un progetto di cooperazione internazionale, e messo in rete dal Csi nazionale che ne ha subito capito l'importanza strategica. Modena ha investito in Terra Santa, realizzando un villaggio sportivo ad Ain Arik poi gestito dalle comunità locali. Il compimento del progetto, è stato, qualche anno fa, la maratona, che oggi è giustamente evento trainante e motivo di interesse internazionale. Ci sono stato, e so cosa significa correre quei chilometri. Per questo, come comitato di Modena, ci fa piacere che ogni anno ci siano decine di persone che partono dalla nostra città per lanciare questo messaggio di pace. E ci riempie d'orgoglio che il Csi abbia messo in rete questa manifestazione unica nel suo genere, simbolo dei valori che ogni giorno, sul campo sul nostro territorio, proviamo a diffondere”.  
Sarà invece la prima volta per Redento Colletto, presidente del Csi Varese. “Grande entusiasmo per questa partenza, finalmente dopo anni di mancata partecipazione a causa d’impegni inderogabili di vario tipo, quest’anno parteciperò per la 1° volta a questo fantastico ed importante appuntamento. Cinque anni fa mi ero già recato in Terra Santa ma come turista, mentre questa volta è diverso, vado come sportivo e membro di realtà grande ed importante come il Csi. C’è tanta emozione e voglia di essere presenti per testimoniare e dimostrare al mondo che attraverso lo sport si po’ contribuire alla pace, anche se nel nostro piccolo ma auspicando ad un grande risultato per questa terra tormentata.Saremo in 4 dal comitato di Varese a partecipare e ci aspetta un viaggio abbastanza lungo, ma questo non importa, perché attendiamo fiduciosi ed eccitati la partenza con tantissime aspettative, tra cui sentirsi uniti nell’associazione non solo nello sport ma anche nel contesto politico, sociale e del mondo. Non mi resta che augurare un buon Viaggio a tutti e un Arrivederci in  TerraSanta!”
“Nazareth, Betlemme, Gerusalemme…non è solo un pellegrinaggio, è un viaggio interiore – raccontano le voci siciliane dei coniugi Salvo Russo e Maria Rossella Graziano - Toccare con mano la misericordia di Dio che, nei luoghi  più martoriati dall'egoismo dell'uomo, rinnova la sua promessa d'amore.  Per questo abbiamo raccolto l’invito del CSI a partecipare alla “maratona” in Terra Santa.”
Esordio anche per Amelia Morgano, numero uno del Csi Brescia. “E’ tanto il mio entusiasmo per questo importante appuntamento Csi, anche se non potrò correre la Maratona direttamente, già l’esserci rappresenta per me un gesto molto importante che testimonia come tutti uniti nel Csi possiamo dimostrare come lo sport superi tutte le barriere e si adoperi per contribuire alla pace. Sono emozionata e voglio essere presente, non solo perché cattolica, ma perché credo e sono convinta che possiamo dare una grande dimostrazione ed un grande aiuto a questa terra contro i conflitti e le guerre. Ciascuno nel proprio piccolo con la propria presenza, ma grandi e forti tutti insieme uniti nel Csi.”
Alle sue parole si uniscono quelle del presidente del Csi Friuli Venezia Giulia, Paola Zelanda, che si è detta “molto emozionata non solo per la terra che andremo a visitare, ma soprattutto perché questa marcia simbolica rappresenta la pace tra i popoli, un cammino uniti senza conflitti, senza differenze di religione, ne guerre. Tanto è l’entusiasmo di vivere un’esperienza simile, poiché questa terra con la sua atmosfera richiama le nostre origini ed il vivere cristiano”.