Le tante facce di Assisi

Aperta Assisi 2011. Più di 500 volti alla Domus Pacis. Il cubo dei valori, proposto come simbolo del meeting da Mons. Paganini. L'alleanza generazionale interassociativa con il 90enne Filippo Dragotto che ricorda alla platea la storica equivalenza Csi = Centro dello Sport Italiano. Storie d'amicizia: Renzo Ulivieri, don Antonio Mazzi e l'insediamneto della giuria nazionale del premio "Un modello per i giovani" fra i 15 campioni proposti dal Premio Internazionale Fair Play Mecenate.

Un cubo per giocare con i valori. E’ il dono, la sorpresa, con cui monsignor Claudio Paganini, consulente nazionale Csi, ha aperto Assisi 2011, tracciando le linee d’impegno per i circa 600 dirigenti dell’associazione che da oggi e fino a domenica sono riuniti, come ogni anno, nella città di San Francesco. Il cubo è un dono con tante facce: in quello del Csi c’è il pallone, come strumento e felicità, la gara, con la vittoria e la sconfitta, la maglia, ovvero regole e lealtà, lo spogliatoio, ambiente di condivisione e complicità, l’allenatore, educatore e spirito, e ancora il fischietto, dove tornano regole e lealtà. “Domani tireremo il dado – annuncia don Claudio – e faremo riflessioni su ciò che verrà fuori”. Per intanto, e per entrare subito in tema (“L’educazione sfida lo sport”), ribadisce che “un bambino cresce per mezzo del gioco” e che “lo sport è l’altare dell’educazione”.
La serata si era aperta con il gruppo Juppiter a proporre una canzone di Giorgio Gaber che è un concetto che punta dritto al cuore: “La libertà non è star sopra un albero, non è neanche avere un’opinione; la libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione”. Secondo messaggio, da un’altra canzone: “non abbiate paura, per favore no”.
Il presidente nazionale Massimo Achini ha cominciato il suo intervento introduttivo chiamando sul palco monsignor Vittorio Peri, che ha portato i partecipanti nel mondo di San Francesco, che sostenne che in un orto ci deve essere uno spazio anche per le rose, simbolo di bellezza. “E lo sport – ha sostenuto – è lo spazio in cui coltiviamo le rose, ossia la bellezza e la gioia”. E ha concluso affermando che per un cristiano “c’è la via Crucis, ma deve esserci anche una via Lucis”.
Poi, in una non solo simbolica alleanza tra generazioni, due giovani presidenti di Comitato (Silvia Noci di Pistoia che ha fatto notare come, grazie al Csi, senta “di avere almeno un amico in ogni città d’Italia”, e Angelo De Marcellis di Teramo, che ha ringraziato “per queste opportunità di riflessione”) hanno “lanciato” Filippo Dragotto, storico dirigente Csi, oggi novantenne, che, dopo aver ricordato che “educare viene da educere, ossia trarre dall’individuo quanto di meglio c’è in lui”, ha ribadito come per lui Csi significhi Centro dello sport italiano. Noci e De Marcellis si sono presentati sul palco con la maglietta “non c’è fango che tenga” portata ad Assisi dal Csi Genova e messa in vendita per aiutare il rilancio delle attività produttive alluvionate.
Achini ha concluso il primo atto del meeting di Assisi ricordando come quest’anno il territorio sia coinvolto in maniera particolare nello svolgimento dei lavori: tutti i partecipanti avranno spazio per interventi e domande con tre strumenti a disposizione, le domande dirette nei momenti assembleari, i commenti su Facebook e registrazioni video.
Intensa anche la prima serata di Assisi 2011, con l'intervento di Renzo Ulivieri, dal 1966 "mister" sulle alcune delle panchine più importanti della serie A di calcio, ed oggi presidente dell'Associazione Italiana Allenatori di calcio, a stringere la mano al presidente Achini per un'importante alleanza educativa, per il bene dei ragazzi. "Il calcio professionistico non può insegnare solo stop e tiri in porta. Occorre essere istruttori di qualcos'altro. L'allenatore per il ragazzo è punto di riferimento importante - ha proseguito il tecnico - e deve saper educare non solo a diventare forti e agili ma ad essere uomini, forti per aiutare gli altri"
Nel corso del Meeting di Assisi, è stata poi presentata la giuria nazionale di giovani del Csi che eleggerà il campione della neonata categoria “un modello per i giovani” fra i 15 candidati (tra questi Parisse, Zola, Simoncelli, Zanardi, Compagnoni, Maddaloni, Tommasi e Cassina) proposti dalla giuria tecnica del Premio Internazionale Fair Play Mecenate, il prestigioso riconoscimento che da 15 anni si assegna in Toscana, prima ad Arezzo, e dal 2006 a Cortona. Ad accogliere i giovani giurati, con il presidente del Csi Achini, c'era il presidente del Premio Fair Play Maecenate, Angelo Morelli, che ha voluto sottolineare l'importanza di questa nuova sezione del premio che vede protagonisti i giovani.
Sabato si riprende con le relazioni di don Mario Lusek e di Andrea Olivero. Al pomeriggio, il clou sarà l’intervista a Raffaele Pagnozzi, segretario generale del Coni. In serata, pellegrinaggio e Santa Messa nella Basilica Inferiore di San Francesco. 


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