Assisi 2011: l’incoraggiamento di Tettamanzi

Sono tanti gli indirizzi di saluto pervenuti al Centro Sportivo Italiano in occasione del Meeting di Assisi 2011. Fra questi c’è la lettera inviata al presidente nazionale da Sua Eminenza Dionigi Tettamanzi, cardinale emerito di Milano. Parole d’incoraggiamento al Csi, parlando dello stile dell’associazione, del sostegno alla campagna "Un gruppo sportivo in ogni parrocchia" e tanto altro

Sono tanti gli indirizzi di saluto pervenuti al Centro Sportivo Italiano in occasione del Meeting di Assisi 2011. Fra questi c’è la lettera inviata al presidente nazionale da Sua Eminenza Dionigi Tettamanzi, cardinale emerito di Milano, che pubblichiamo volentieri di seguito:


Carissimo Massimo,

   seguo spesso la vita del Centro Sportivo Italiano e ti assicuro che i suoi vari aspetti, sia milanesi che nazionali, mi stanno a cuore tanto quanto il tuo impegno di Presidente e ancor più la tua esperienza di vita: anche da "emerito" l'Arcivescovo della tua Diocesi vuole testimoniarti l'amore paterno di Dio e la stima sincera per te e per l'Associazione che guidi.
 
   So che il tradizionale e frequentatissimo Meeting di Assisi rappresenta da molti anni il momento culmine dell'anima culturale e spirituale di tutto il Csi. La formidabile mole di attività e di progetti sportivi educativi dell'Associazione non reggerebbe a lungo se non fosse continuamente irrorata dalla linfa vitale che sgorga dalle sorgenti del Vangelo e che si attinge con il paziente apprendimento e approfondimento dell'insegnamento che la Chiesa trasmette infaticabilmente a tutti i suoi figli.
 
   Penso che da Assisi i partecipanti possano ritornare a casa e agli specifici impegni associativi di ciascuno con un rinnovato slancio evangelico e apostolico, con il gusto di stare in profonda comunione con le parole e con la persona stessa del nostro Signore Gesù Cristo e con il desiderio bruciante di mettere in contatto con Lui tutte le persone affidate.
 
   In fondo si riassume in ciò tutta la entusiasmante sfida educativa che la Chiesa italiana si propone di affrontare nel Decennio da poco avviato. "Educare alla vita buona del Vangelo" significa, in estrema sintesi, favorire in ogni modo e ad ogni costo l'incontro vitale e personale tra il solo e vero "Maestro buono" e la moltitudine di giovani che attendono, talora senza saperlo, Chi sveli e consegni loro il senso più profondo dell'esistenza. Sì, vivere con Gesù e come Gesù è, e sarà sempre, il segreto della gioia piena cui aspirano le giovani generazioni e sulla cui strada ciascuno può avventurare lieto la propria libertà, accompagnato dalla guida umile e sicura di educatori autenticamente realizzati nel trasmettere la verità e la bellezza della fede cristiana.
 
   Il titolo del vostro Convegno porta queste riflessioni sulla soglia di decisioni e operazioni che chiedono di essere molto concrete ed efficaci: l'"Educazione", infatti, "sfida lo Sport" nel senso che la prioritaria missione educativa provoca le varie declinazioni del fare sport in chiave educativa a mostrare se sono o no coerenti e adatte per il compito che si assumono.
 
   Permettetemi allora un interrogativo, che vi lascio per il vostro illuminato e costante discernimento: tutti gli elementi vitali del Csi sono adatti a educare la crescita di giovani uomini e donne secondo la visione cristiana della persona? Per dirla con don Bosco: tutto concorre alla maturazione di "buoni cristiani e onesti cittadini"?
 
   Per rispondere non basta certamente solo qualche generica dichiarazione di principio. Occorrono la paziente verifica e la buona impostazione di ogni attività con i relativi regolamenti, degli ingranaggi della vita associativa, della comunicazione, della giustizia sportiva, del progetto culturale, della trasparenza delle operazioni democratiche e amministrative, dell'impegno di tutti i volontari…
 
   In una parola: lo "stile" del Csi, se sarà interamente e realmente improntato alla sua appartenenza ecclesiale, potrà continuare ad essere forza trainante e vincente per affrontare la sfida che l'emergenza educativa oggi sempre più propone a tutta la società.
 
   So che siete consapevoli di tutto ciò e che, anzi, state già poderosamente remando nella direzione tracciata dagli Orientamenti della Chiesa italiana. In questo senso, e così indirizzata, è lodevole la Campagna che avete intrapreso per promuovere "Un gruppo sportivo in ogni parrocchia". La sostengo con il mio incoraggiamento, ricordando le moltissime parrocchie che ho visitato: dove c'era il gruppo sportivo del Csi, ben impostato e armonicamente condotto con l'insieme dell'Oratorio, si percepiva, sin dal primo contatto, un clima particolarmente operoso e gioioso. Proprio come deve essere l'impegno di chi voglia "educare alla vita buona del Vangelo".
 
   Carissimo Massimo, voglio concludere con una schietta confidenza, dettata anche dalla scherzosa constatazione che da poco io e te siamo diventati "vicini di casa" nella amata Brianza. Quattro anni fa, prima di accettare l'impegno di Presidente nazionale, mi avevi chiesto di aiutarti nel travaglio di quella scelta. Allora, ti spinsi a valutare le eventuali implicazioni familiari, che sono sempre da premettere a tutto, e poi a buttarti generosamente nell'impresa che la grande "famiglia" del Csi ti avrebbe richiesto. Avendo seguito molto da vicino la vita del Comitato di Milano, che anche oggi ben procede sotto la guida dell'attuale dirigenza, sapevo che la mia Diocesi si privava di un validissimo apporto educativo e organizzativo (quanti bei momenti avete contribuito a farmi vivere a contatto dei ragazzi degli Oratori e del mondo sportivo!), però a favore della più ampia popolazione associativa sportiva. Ora avrai sperimentato anche tu quanto sia bello, ma anche arduo e logorante, l'impegno per le complesse realtà di livello nazionale. Se dunque, dentro di te, dopo aver pensato, sofferto e pregato, tu sentissi di avere motivi per ritenere sufficientemente adempiuta la missione che hai raccolto a suo tempo, sappi che il tuo Arcivescovo emerito ti aspetta a casa a braccia aperte!
 
   Prego per te e per tutti gli amici del Csi; rivolgo un saluto particolare a tutti i Dirigenti nazionali e locali e al vostro Consulente ecclesiastico, don Claudio; tutti vi benedico di vero cuore, invocando per tutti e per ciascuno l'intercessione luminosa di San Francesco di Assisi.
 
                                                                              + Dionigi card. Tettamanzi 
                                                                            Arcivescovo emerito di Milano