MTB: Semaforo verde alla “6 Ore dell’Ecologia”
A Viterbo il 2 maggio si corre il Campionato Nazionale di Endurance
Quando il ciclo sposa il riciclo. Assai significativo come la prima gara nazionale del Csi, dopo le riaperture del 26 aprile, ossia il campionato Endurance per Mtb, si disputi in un circuito verde, che mimetizza una discarica, su uno spazio riqualificato da Ecologia Viterbo, azienda che gestisce per lo smaltimento di rifiuti urbani, all’insegna della sostenibilità ambientale, dell’energia rinnovabile, celebrando quel rapporto naturalmente eccezionale che lega la bici all’ambiente. Eccole in arrivo le “6 Ore per l’Ecologia”, domenica 2 maggio quando scatterà il “semaforo verde” per i bikers della XC24H, per il Csi sempre impegnato a far crescere la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 insieme ad Asvis: energia “green” quella scaturita anche dalle poderose pedalate dei 180 partecipanti presenti nella Tuscia in sella alle due ruote larghe, alcuni provenienti perfino da Bolzano, La Spezia, Brescia, Vicenza. Molto rappresentate anche le vicine Marche, l’Abruzzo, l’Umbria e la Toscana. Come sempre competitive le categorie femminili. Non mancherà al via la specialista Endurance W3, Anna Maria Rossi, 56 anni, maglia nera Scuola Indoor Cycling & Fitness che dovrà difendere il titolo di specialità conquistato in casa nel 2019, guardandosi soprattutto dalla fortissima Claudia Cantoni del Gs Canino (Vt), anche lei campionessa nazionale Csi sia nella Mtb, sia nel cicloross.
Più “transizione ecologica” di questa non poteva esserci affermano gli organizzatori, dal presidente del Csi Viterbo, padrone di casa, Rosario Sorge, al referente tecnico, Marco Camuzzi presidente della Asd Scuola Indoor Cycling & Fitness, da Marco Petrella della commissione ciclismo Csi Lazio, fino a Pierpaolo Lombardi, ad di Ecologia Viterbo, società che tratta e smaltisce i rifiuti solidi urbani della Provincia di Viterbo e di Rieti, e che ha in gestione il parco verde dell’impianto viterbese. Transizione è passaggio e nelle 6 ore di gara, (start ore 10, traguardo ore 16) infatti i passaggi dei 180 bikers iscritti segneranno il risultato cronometrico utile per il podio tricolore e per l’assegnazione, in ogni categoria (10 quelle maschili e 4 femminili nei “solitari”, 5 nei “team”) della maglia scudettata arancioblu ai migliori ciclisti del gruppo. Si può correre quindi in solitaria (circa la metà degli iscritti), o in team da 2 o da 3 componenti per squadra.
La zona cambio e rifornimento per le squadre è nei pressi dell’arrivo. Bellissimo il perimetro del tracciato, un anello di 6,5 km tutto sterrato, che negli anni addietro i più veloci solisti hanno percorso, in 18 giri (le donne) in 21 (gli uomini). Con velocità media di 25 km/h su un percorso agevole, ma con piccoli strappi di salita. Si parte larghi in pianura, quindi un falso piano al 2%, poi 400 metri di ascesa che portano al sentiero in un boschetto ombreggiato da single-track. C’è il rettilineo all’apice della collina sovrastante la discarica. Quindi di terrazza in terrazza si scende, poi la “discesa delle api” (zona dove alloggiano numerose arnie di apicoltura biologica) per volare verso l’arrivo. E ripartite per altri giri fino all’ultimo secondo del 3.600° minuto.