Safe Zone
Il CSI è partner del progetto "Safe Zone", finanziato dalla European Union’s Internal Security Fund –Police. Della durata di 2 anni, promuoverà la cooperazione tra i vari attori coinvolti nell'istruzione dei giovani di età inferiore ai 18 anni attraverso incontri con attori chiave e dirigenti di club sportivi, nonché seminari con allenatori ed educatori nell'ambito dello sport. Lo scopo di queste azioni è sviluppare una strategia di prevenzione comune nella lotta contro la radicalizzazione giovanile e l'estremismo violento.
Il progetto è coordinato dall'IStituto psicoanalitico per la ricerca sociale in collaborazione con altri sei partner europei: oltre al Centro Sportivo Italiano, c'è il partner tedesco Christliches Jugenddorfwerk Deutschlands, i partner sloveni Alma Mater Europaea-Evropski Center e Mma Klub Maribor, e i partner portoghesi Universidade Catolica Portuguesa e Instituto Portugues do Desporto e Juventude.
SINTESI DEL PROGETTO
La radicalizzazione e l'estremismo violento, legati a fattori religiosi, politici e sociali, rappresentano un problema sempre più complesso in Italia e nell'UE che richiede l'acquisizione di nuove conoscenze e competenze. Safe Zone risponde alle sfide educative poste dalla radicalizzazione con l'obiettivo di influenzare i processi che possono indurre i giovani ad avvicinarsi a gruppi estremisti violenti. In linea con questo obiettivo, il progetto si concentra sulla relazione educativa stabilita nello sport tra allenatori / educatori e i giovani che partecipano allo sport.
Il settore dello sport si trova in una posizione strategica nella lotta contro la radicalizzazione e la violenza giovanile: rappresenta una delle aree primarie della socializzazione informale per un vasto numero di giovani in tutta Europa e quindi un contesto ideale per la definizione di adeguate strategie di prevenzione incentrate sulla promozione di una cultura basata sul rispetto per gli avversari, il fair play, la convivenza e la pace.
Lo sport rappresenta anche un incredibile "osservatorio" attraverso il quale identificare i giovani a rischio o che hanno tendenze che puntano alla radicalizzazione attraverso il monitoraggio di comportamenti violenti (fisici e verbali).
Tuttavia, come sottolineato dai dati e dalla letteratura pertinente, poco è stato fatto nell'ambito dello sport non solo per quanto riguarda la sensibilizzazione dei giovani, ma anche per rafforzare la capacità educativa degli allenatori.
Safe Zone prende provvedimenti per colmare questa lacuna: mappando i rischi della radicalizzazione e della violenza estremista, sviluppando una metodologia e definendo strumenti di insegnamento a supporto della prevenzione al fine di aumentare la consapevolezza e le capacità degli allenatori e degli educatori nello sport. In tal modo, il progetto riconosce il ruolo pedagogico formale e informale che svolgono nella vita dei giovani, in particolare in relazione ai comportamenti che supportano l'uso della violenza tra pari. È inoltre necessario lavorare per sensibilizzare in merito ai rischi e ai benefici dei metodi educativi nello sport al fine di garantire che tali metodi non fungano da "agenti di radicalizzazione".
Safe Zone
- è uno sforzo di gruppo per prevenire la radicalizzazione giovanile e l'estremismo violento.
- Impegna e forma coach come agenti di prevenzione nella lotta alla radicalizzazione giovanile e all'estremismo violento.
- Crea un kit di strumenti e-learning e una metodologia di formazione da utilizzare in tutta l'UE.
- Istituisce un sistema di monitoraggio e segnalazione di allerta precoce da utilizzare negli sport giovanili.
- Sviluppa strategie di prevenzione per l'azione locale e nazionale.
- Promuove lo sviluppo delle politiche nazionali e dell'UE tramite scambi e lo sviluppo di linee guida dell'UE.
PERCHE' SAFE ZONE
I fornitori di istruzione si trovano ad affrontare nuove e impegnative sfide a causa della crescente complessità della società moderna in quanto la radicalizzazione e la violenza estrema sono in cima alle preoccupazioni condivise dagli organismi internazionali e dall'opinione pubblica.
Affrontare queste sfide richiede sforzi coordinati efficaci che coinvolgono tutti gli attori che svolgono un ruolo nell'educazione dei giovani. Nonostante il riconoscimento universale della centralità dello sport nel garantire uno sviluppo psico-sociologico ben equilibrato dei giovani, gli allenatori e i formatori non sono necessariamente consapevoli né del loro ruolo e delle loro funzioni, né di come possano contribuire alle esigenze educative dei giovani.
In risposta a questa mancanza di consapevolezza, Safe Zone intende rispondere alla necessità di potenziare gli allenatori e gli educatori nello sport al fine di rafforzare il loro rapporto educativo con i giovani e contribuire alla prevenzione della violenza e della radicalizzazione giovanile.